Segrate propone al Centro culturale G. Verdi - Via XXV Aprile la mostra "FORTUNATO DEPERO AUTOMITOGRAFIA FUTURISTA. Intorno al libro imbullonato del 1927".
Il vernissage avrà luogo venerdì 10 dicembre alle ore 18.30 all'insegna della musica dal vivo, con brevi pezzi dell'epoca di Casella, Milhaud, Satie, Stravinsky ... Al piano Maurizio Carnelli e Angelo Colletti.
Correlati all'esposizione, in calendario fino al 20 febbraio 2022, sono in programma conferenze, laboratori, musica, poesia.
Orari di apertura
Tutti i giorni dalle 10 alle 18.30
ATTENZIONE
La mostra non sarà visitabile
Nella giornata di mercoledì 15 dicembre
Dal 24 al 31 dicembre e l'1 e 6 gennaio - Chiusura del Centro Verdi per le Festività natalizie
L'ingresso è libero. L'accesso è consentito solo con Green pass.
Un progetto a cura di Gianluca Poldi dedicato a uno tra i maggiori artisti futuristi, firmatario con Giacomo Balla del manifesto Ricostruzione futurista dell'universo (1915).
Fulcro della mostra sarà la riproduzione del libro Depero Futurista, datato 1927, rilegato con bulloni metallici, progettato dallo stesso Depero con una grafica innovativa e un contenuto eterogeneo: disegni, progetti, dipinti, sculture, fotografie di allestimenti, poesie futuriste, testi critici, citazioni... Un'autobiografia in forma di volume di concezione radicalmente nuova, specchio del multiforme suo ingegno, edita da Dinamo Azari, casa fondata dall’amico pittore, aviatore e imprenditore Fedele Azari in quello stesso anno.
Nel 1928 Depero porterà con sé il libro come suo biglietto da visita a New York, considerata la città più futurista del mondo, la “supermetropoli”, la più veloce, moderna, ascendente, pirotecnica.
Come il volume ben dimostra Depero è pittore, scultore, scenografo, creatore pubblicitario e di moda, designer, per certi aspetti anche architetto e poeta, creatore della “onomalingua” e di “complessi plastici motorumoristi”.
Artista totale, insomma, disinteressato alla distinzione tra arti maggiori e minori, contempla anche una produzione seriale per quanto artigianale nella sua casa-fabbrica d’arte, la “casa del mago” come titolerà una tela del 1920, dove nasceranno accanto ai dipinti splendide tarsie di panno e giocattoli in legno.
Emerge, sfogliando il libro imbullonato, il talento di una intelligenza rapida e versatile, la ricchezza di esperienze e la sua idea di Futurismo e di arte. Si tratta insomma di un geniale curriculum vitae illustrato che finisce per diventare, nell’esaltazione del proprio lavoro, una sorta di auto-mitografia, superamento di sé in proiezione eroica, e resta opera di importanza iconica anche a livello grafico, tuttavia più citata che vista e letta, e che invece merita di essere compiutamente conosciuta al grande pubblico.
L’idea della mostra: esporre come fossero la sequenza di un film le pagine del libro, in modo da poterne leggere i testi e percorrerne la felicità tematica e creativa. Ricordando che i bulloni paiono suggerire la possibilità di smontaggio e ricomposizione a piacimento del testo.
Alle pagine del volume riprodotte si affiancano alcuni disegni deperiani dell’epoca, provenienti da collezioni private, e una serie di iniziative quali conferenze, laboratori, concerti, letture, poesia.
Lungo la scala che conduce al luogo della mostra si esporranno, come premessa ideale e accompagnamento, accanto ad alcune poco note poesie di Umberto Boccioni e di Ardengo Soffici, le poesie futuriste di Nelson Morpurgo, poeta futurista che diede alle stampe le raccolte Al fuoco delle piramidi (Edizioni Futuriste di “Poesia”, Milano 1923) e Per le mie donne – pour mes femmes (Aux Editions de La Semaine Egyptienne, Il Cairo 1932).