Cos'è
Dal 6 al 20 aprile al Centro Verdi - Via XXV Aprile, si terrà "Convergenze", mostra personale di Giorgio Zaghetto. L’inaugurazione sabato 6 aprile alle 16.30 con il concerto del chitarrista Marco Tencati Corino che proporrà musiche di Carlos Guastavino.
Giorni e orari di apertura della mostra:
Da lunedì a venerdì, dalle 16 alle 18.30
sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12,30 e dalle 16 alle 18,30
L’ingresso è libero.
A conclusione della mostra sabato 20 aprile alle 16.30, sempre al Centro Verdi, si terrà il concerto “Cluster, 3 – Convergenze”.
Introdurrà il concerto la conversazione di Anna Gemelli “La convergenza delle Arti”.
Programma
Albena Petrovic Musica Nostalgica, Musica Nuragica (2023) per clarinetto basso
Andrea Talmelli Piena apparve la luna (2009) per clarinetto in si bemolle su un Frammento di Saffo
Anna Gemelli Deseo (Desiderio) (2012) per voce recitante e clarinetto in si bemolle; testo: Federico Garcia Lorca
Anna Gemelli Quattro Immagini per pianoforte (2014) per 4 Haiku di Bashō (Matsuo Munefusa)
Sereno - Molto lento ma flessibile - Misterioso - Calmo e incolore
Tristan Murail La Mandragore (1993) per pianoforte
Michael Daugherty Venetian Blinds (2002) per pianoforte
Dark - Shadows – Light
Interpreti
Raffaele Bertolini - clarinetti
Sonia Candellone - pianoforte
Eleonora Colaci- voce recitante
Convergenze
L’idea tramutata in segno viene materializzata con quel calore di sentimenti umani derivati dalla forma corporis intesa come azione che rimane, comunque, legata al mondo spirituale.
Nei quadri di Zaghetto, nella convinzione di condurre la coscienza alla volontà, c’è sempre una realtà che lascia parlare il sentire più intimo a coronamento dei propri sforzi. In questa simbiosi tra idea e volontà nasce la gestualità con il tema delle mani e della realtà che si identifica con le nature morte. Gesto è incontrare il frutto della terra, raccoglierlo, sentirlo col tatto, la vista e l’olfatto, aprirlo, mondarlo, disporlo, illuminarlo, osservarlo ponendosi domande.
In netto contrasto fra le cromie dei primi piani e l’oscurità degli sfondi Zaghetto costruisce la sua pittura con intelligente misura, agendo nella duplice dimensione della ricerca formale e dell’approfondimento introspettivo.
L’impianto è scarno, la cromia severa, la tecnica perfetta e le forme si intrecciano senza fondersi per accentuare la percezione dei volumi. Scompaiono i contorni e tutto si immerge in una atmosfera informale che può richiamare il concetto del nostro modo di vivere quotidiano.
Un’altro aspetto della pittura di Zaghetto è quell’interessante collegamento fra l’espressione figurativa e l’espressione musicale: il rapporto con la dimensione suono è per lui di fondamentale importanza.
Fasce policrome otticamente percepibili creano un’unione totale dell’uomo con lo
strumento musicale ed il suono riuscendo così a comunicare quelle sensazioni aleatorie e fuggenti di un mondo tanto sensazionale e seducente.
La Musica permea la sua personalità anche al di fuori della produzione pittorica è la sua stessa vita, in un coinvolgimento totale di sensazioni e di sentimenti.