Cos'è
Sabato primo marzo nella Sala Polifunzionale del Centro Verdi - Via XXV Aprile, si inaugura la mostra "MATTIA MONTEMEZZANI, Ritratti".
In esposizione trenta opere tra pitture, disegni e grafiche.
Fino al 23 marzo
Aperture
Tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18
Ingresso libero
Il corpo della mostra, si divide in due parti, la prima si compone di nove ritratti inediti che l’artista ha realizzato usando come modelli la moglie e il figlio. Sono di piccolo formato e realizzati con la tecnica del graffito a pastello a olio su supporti quali carta e tela.
La seconda parte dell’esposizione, più varia e articolata si rivela al pubblico come una vera e propria collezione di opere di differente formato e tecnica, raccolte in venti anni di lavoro. Sono stati scelte per essere messe in esposizione principalmente in quanto ritratti ma anche perché provengono dalle mostre più significative realizzate da Mattia Montemezzani.
Infine si possono ammirare alcune grafiche realizzate con la tecnica dell’acquaforte e della puntasecca incisa su lastre di zinco. Utilizzando questo metodo, l’artista ha riprodotto in serie varie immagini estrapolate dai suoi dipinti.
"Mi piace pensare che tutti questi dipinti in realtà non siano altro che autoritratti.
Ci si aspetta sempre di rivedersi in alcuni caratteri somatici del proprio figlio, ed è con la stessa intuizione che lascio in ogni viso, mano, occhio che rappresento una parte di me stesso.
Ogni qualvolta dipingo racconto cosa io vedo con i miei occhi ed è per questo che i ritratti non sono mai semplici rappresentazioni della natura.
Utilizzando un processo creativo interpreto a seconda del mio gusto, della mia sensibilità personale e del contesto in cui sarà inserita l’immagine, e cerco sempre di aprirmi a nuove intuizioni e scelte che fanno sì che i miei lavori non siano solo immagini ma vere e proprie piattaforme dove la realtà per un attimo è riuscita a fissarsi.
Io dipingo raramente da solo, la solitudine non mi aiuta ed il silenzio non mi garantisce la concentrazione.
Costruisco i miei quadri inventando un processo di presentazione dove ogni immagine assume il valore di un atto.
Ogni azione ed evento è fondamentale per la fabbricazione di ogni parte di un ritratto, dal fondo che creo con mio figlio quando giochiamo con i colori, alla composizione pensata insieme a mia moglie quando dipingiamo.
La mia sicurezza, fondata sull’ esperienza delle mie varie collaborazioni, mi dice che da un contatto tra due persone scaturiscono potenti energie, le quali ci conducono verso una reciproca comprensione.
Esistono artisti che considerano terminato il loro lavoro quando è fuori dalla porta dello studio e altri invece che reputano i concetti di esposizione e di contesto spaziale elementi integranti della loro opera. Io voglio confidare che accontentare me stesso è difficilissimo ma il ritratto mi deve piacere sempre, quando lo inizio, mentre dipingo ed una volta finito deve piacere anche agli altri.
Ecco per me il valore che la pittura porta con sé e offre agli altri è il dono dell’avvenire, quella speranza generosa nella vita che accomuna gli uomini che vogliono essere ricordati.
Un buon ritratto può trasformare il mondo con il sogno e la fatica dell’immaginazione.
Mattia Montemezzani
Mattia Montemezzani è un artista italiano nato nel 1986 a Lodi.
Dopo aver conseguito il Diploma Accademico di primo livello con 110 e lode e premio di laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2013, vince due borse di studio e inizia il Diploma Accademico di secondo livello all’Accademia di Belle Arti di Varsavia in Polonia, per poi concludere nuovamente a Brera nel 2015 con il massimo dei voti, 110 e lode.
Durante il periodo di studi, ottiene diversi riconoscimenti per le abilità nella pittura in concorsi quali Premio Artemisia, Premio Aletti, Premio Morlotti, Premio Sulmona, Premio Biennale di Pittura Luigi Brambati, Premio Bergamo, Premio Maccagno, Premio Bice Bugatti Segantini, Premio di Pittura Carlo Della Zorza e Premio Antonio Canova.
Nel 2009 realizza la sua prima personale di pittura Mattia Montemezzani Opere 2005-2009, nella Sala delle Colonne dell’ex Convento di San Domenico a Lodi. Seguirà Mattia Montemezzani Incisioni, curata dal suo insegnante di Grafica d’ Arte Prof. Bernardino Luino alla libreria Cardano di Pavia. A Milano nel 2011 allestisce all’ interno dell’Oratorio della Passione della Basilica di S. Ambrogio una personale dal titolo Attraverso.
Viene invitato nel 2012 alla 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi, dove presenta una scultura Verdiana, un ritratto della moglie che viene esposto di nuovo l’anno successivo in Piazza Broletto a Lodi, durante un’azione intitolata Inverosimile.
A Varsavia organizza con il suo insegnante di pittura Prof. Wojciech Cieśniewski una mostra che viene presentata al Palazzo della Regione di Varsavia e poi all’Università di Scienze Naturali e Umanistiche di Siedlce, seguita da una conferenza sull’ arte italiana.
Dal 2015 crea insieme a sua moglie un progetto indipendente chiamato Loop che si sviluppa in Europa. Il progetto inizia a Berlino, prosegue a Varsavia per poi essere presentato a Roma al Museo Nazionale di Arte Contemporanea M.A.C.R.O., avrà poi un’ulteriore certificazione alla Reale Accademia di Belle Arti di Stoccolma, con la Professoressa Donatella Bernardi, per procede poi in Slovenia con la realizzazione di un film, un viaggio dalla Capitale al mar Adriatico. Segue poi Vienna, Praga, Madrid, Zagabria e Vilnius. Infine anche a Budapest con la partecipazione di Zsolt Asztalos. Loop è tuttora in via di sviluppo.
Dal 2016 inizia a frequentare lo studio dell’artista polacco Paweł Althamer e impara a utilizzare la tecnica della ceramica. Sempre nel 2016 a Varsavia partecipa alla mostra The Winged e collabora con il Museo Nazionale Zachęta. Nel 2017 partecipa al progetto speciale Drugie zycie drzew all’interno dell’Accademia di Belle Arti e nello stesso anno collabora con l’MSN il Museo di Arte Moderna alla realizzazione del monumento pubblico Mieszczanie z Bródna, opera in bronzo, stabile al The Bródno Sculpture Park.
Nel 2018 si sposta in Italia a Milano dal 2020 inizia una serie di lavori tra cui dipinti, disegni e incisioni intitolati I Vulcani, che sono esposti come mail art a Vienna al MAAV, in Philadelphia al S.C.R.C, in Portogallo al Museo Quinta Da Cruz di Viseu, in Portorico al MAAC a San Antonio, in Idaho alla Boise State University, alla mostra Artspace at Untitled in Oklaoma, ancora in Portogallo al Museo Berardo Estremoz, in Grecia al Centro di Fotografia di Thessaloniki.
In Italia con la stessa serie di lavori partecipa nel 2021 a DomaniInArte, G.A.M. Galleria d’Arte Moderna a Roma e nel 2022 alla mostra Cura di Sé e Cura dell’Altro alla Fondazione Pistoletto a Biella.
Nel 2023 partecipa a Talitha kum Biennolo, Milano, a cura di Giacinto Di Pietrantonio.
Espone tra i finalisti del Premio Eneganart alla mostra Luci nel Buio a Palazzo Strozzi a Firenze e contribuisce alla collezione di 253 cartoline postali donate allo Studio Alberto Garutti presentate allo Spazio Tempesta a Recanati in occasione dell’evento Caro Alberto.