Da alcuni giorni la cooperativa sociale "La Rosa di Gerico" sta facendo una pesante pressione pubblica con lo scopo di indurre il Comune a rinnovarle la concessione di un immobile in via Pertini a Rovagnasco, una grande villa con giardino, affidata nel 2007 al Comune dall’ente per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
L’attività di tutela assistenziale che svolge la Cooperativa all’interno di questa struttura è sicuramente meritevole, per quanto non abbia dirette ricadute sociali sul territorio cittadino.
È, invece, un pesante fenomeno sociale locale l'emergenza abitativa che sta colpendo molte famiglie segratesi e farvi fronte è uno degli obiettivi urgenti dell'Amministrazione Comunale. Per questo motivo sono stati attivati diversi progetti che metteranno a disposizione di persone in difficoltà alloggi dove poter risiedere temporaneamente. Tra questi ci sono la realizzazione di un condominio solidale in via Gramsci, in accordo con il Distretto sociale e grazie a un importante finanziamento del PNRR, e la valorizzazione della villa di via Pertini.
"Il 21 novembre 2022, con largo anticipo rispetto alla scadenza del contratto, in via ufficiale abbiamo fatto presente alla cooperativa La Rosa di Gerico la necessità di riconsegnare l’immobile alla scadenza, ossia entro il 29 maggio 2023 - spiega puntualmente l'assessore alle Politiche sociali Guido Bellatorre -. Siamo a fine marzo 2024 e, dopo quasi un anno, l'immobile non è ancora stato restituito alla collettività. Quella che La Rosa di Gerico ha creato è situazione estremamente spiacevole, che ci impedisce di attivare un nuovo progetto di sostegno a famiglie segratesi rimaste senza casa. Purtroppo i responsabili della Cooperativa hanno anche avviato una campagna denigratoria nei confronti del Comune, riferendo tramite petizioni online e comunicati stampa, che l’Amministrazione potrebbe rinunciare a 'sfrattare' gli ospiti della struttura a fronte di un sostanzioso aumento del canone. Questo è assolutamente falso e quindi, essendo rimasta inascoltata una nostra prima diffida a ritirare la petizione, stiamo vagliando ogni possibile azione a tutela dell’onorabilità dell’Ente. Una decisione spiacevolissima, ma che la campagna denigratoria della Cooperativa rende inevitabile".
"Ci siamo attivati fin da subito per assicurare una diversa e idonea collocazione all'unico nucleo familiare tuttora ospitato presso la struttura, per la quale abbiamo già interessato l'Ente territoriale competente e in ordine alla quale siamo ancora in attesa di riscontro - continua l'assessore Bellatorre -. Naturalmente siamo disponibili a collaborare per la migliore gestione del caso, ma non accettiamo che questa situazione venga strumentalizzata dalla Cooperativa che occupa illegittimamente l'immobile, non avendo più alcun requisito per usufruirne, tant'è che la Direzione Sviluppo del Territorio del Comune si è trovata a dover attivare la procedura di revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività. L’Amministrazione comunale ha la responsabilità della migliore gestione dell’immobile che le è stato affidato, anche per questo troviamo inaccettabile che il nostro operato venga denigrato in questo modo”.