In dettaglio


Giovedì 22 settembre
alle ore 19 al Centro Verdi di via XXV Aprile Jonathan Bazzi presenta il suo ultimo romanzo "Corpi Minori", edito da Mondadori.

Un testo corale che si srotola tra le strade di Milano raccontando le conseguenze dell’amore e dell’età adulta, i mostri che ci portiamo dentro e quelli che crediamo di vedere fuori, le ossessioni, le manie e i desideri oscuri che non possiamo fare a meno di provare.
Dopo il successo di Febbre, Bazzi sente di essere cambiato tanto e di aver aggiunto pezzi in più al suo affresco.
La scrittura di Corpi Minori ha avuto una genesi più travagliata e confusa rispetto al primo romanzo, in cui l'autore aveva la mente sgombra da tutte le aspettative, i giudizi, le voci e i pareri sentiti negli ultimi anni, principalmente la curiosità.

Il nuovo libro, ancora una volta un po’ sui generis, nasce con l’idea di creare una specie di midquel di Febbre in cui Bazzi aveva raccontato due periodi di vita: da un lato l’infanzia e l’adolescenza, dall’altro l’età adulta. Con Corpi Minori ha voluto riprendere il lasso di tempo che non aveva affrontato: quello dei vent’anni.

In questo nuovo romanzo si evince fin dalle prime pagine un cambiamento di registro rispetto a Febbre.
"La voce narrante di Febbre è stata molto attaccata, definita ‘vittimistica’ e portatrice di una certa passività, caratteristiche che in fondo appartengono alle fasi della vita che ho voluto indagare" - spiega Bazzi - "In quel momento avevo bisogno di una lingua che aderisse mimeticamente a quello che stavo raccontando: l’esperienza della crescita e quella di un soggetto annientato fisicamente. Sentivo di non potermi permettere autocompiacimenti linguistici. Adesso è avvenuta una rimodulazione, perché il personaggio protagonista si trova in una condizione del tutto differente. È un ragazzo che sta attraversando la cosiddetta quarter-life crisis, la crisi del primo quarto di vita, con tutti i problemi e le complicazioni che ne derivano. Diciamo che con questo libro ho potuto permettermi un uso più complesso e stratificato della lingua. Anche perché Febbre beneficiava del fatto di riportare esperienze eccezionali, spesso tenute nascoste, mentre questo testo cerca di abitare in modo proprio delle esperienze più comuni”.

In Corpi Minori si ritrova l’esperienza di molte persone giovani, che cercano di diventare indipendenti, di entrare nel mondo del lavoro, di trovare la propria strada, ma, in più, c’è anche il tentativo di esplorare i lati ambigui e contraddittori di una soggettività queer”.
“Ne parla anche Carmen Maria Machado nel suo Nella casa dei tuoi sogni - chiarisce Bazzi -. C’è bisogno di andare contro una certa agiografia contemporanea che tende a parlare delle comunità marginalizzate come soggettività da proteggere e da difendere, spesso nascondendone i lati oscuri e negativi. È necessario mostrare la cattiveria e la spietatezza delle personalità queer, perché questo significa restituire loro umanità”.

L'ingresso è libero


Jonathan Bazzi  - NOTA BIOGRAFICA

E' nato a Milano nel 1985. Cresciuto a Rozzano, estrema periferia sud della città, è laureato in Filosofia.

Appassionato di tradizione letteraria femminile e questioni di genere, ha collaborato con varie testate e magazine, tra cui Gay.it, Vice, The Vision, Il Fatto.it.

Ha scritto diversi racconti inclusi in antologie e riviste, tra cui Decameron (Harper- Collins), Manifesto (Fandango Libri) e “Nuovi Argomenti”.

Famoso per il suo folgorante esordio con Febbre, racconto autobiografico finalista del Premio Strega 2020 edito da Fandango, diventato un romanzo di culto che ha ricevuto vari riconoscimenti: è stato Libro dell’Anno di Fahrenheit-Radio3, ha vinto il Bagutta Opera Prima, il Premio Sila, il Premio Kihlgren e il Premio POP.

Con Mondadori, nel 2022 pubblica Corpi Minori.

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