Nell'ambito della mostra "A che punto è la NOTTE", dal 18 settembre al 16 ottobre è in programma un ciclo di conferenze di astrofisica pensate per offrire modi di vista innovativi, anche virtuali, e differenti livelli di approfondimento sul tema. La rassegna è a cura di Simone Iovenitti. Un viaggio insieme agli astrofisici Patrizia Caraveo, Stefano Covino, Gabriele Ghisellini, Paola Battaglia, Marco Bersanelli.
Le conferenze si tengono su YouTube i venerdì alle ore 21
18 SETTEMBRE - Patrizia Caraveo ALLA DIFESA DEL CIELO STELLATO
L’UNESCO ha definito la volta celeste un patrimonio dell’umanità del quale tutti possiamo fruire perché il cielo stellato è parte integrante della vita degli esseri umani, degli animali e delle piante che chiamano casa il pianeta Terra. Oltre a godere della bellezza del cielo stellato, tutti dovremmo contribuire alla sua conservazione per cercare di mantenerlo intatto per le generazioni future. Purtroppo questo impegno è spesso disatteso e l’oscurità della notte è messa in serio pericolo dalla mancanza di attenzione degli esseri umani. Preservare l’oscurità della notte non è una missione impossibile, con un po’ di attenzione tutti possiamo contribuire a limitare l’inquinamento luminoso per tenere accese le stelle.
PATRIZIA CARAVEO si è laureata in Fisica all’Università di Milano nel 1977. Dopo un periodo all’estero, è approdata all’Istituto di Fisica Cosmica del CNR di Milano, poi confluito nell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Dal 2002 è Dirigente di Ricerca ed è attualmente Direttore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano. Ha collaborato a diverse missioni spaziali internazionali dedicate all’astrofisica delle alte energie, a cominciare dalla missione europea COS-B. Attualmente è coinvolta nella missione europea Integral, nella missione della NASA Swift, nella missione italiana Agile e nella missione NASA Fermi, tutte in orbita e pienamente operative. Rappresenta INAF nella collaborazione internazionale per la progettazione, costruzione e gestione del Cherenkov Telescope Array (CTA). Il suo campo d’interesse principale è il comportamento delle stelle di neutroni alle diverse lunghezze d’onda. E’ stata tra i primi a capire il ruolo fondamentale delle stelle di neutroni nell’astrofisica delle alte energie. In anni di sforzi volti all’identificazione della sorgente Geminga, riconosciuta come la prima pulsar senza emissione radio, ha messo a punto una strategia multilunghezze d’onda per l’identificazione delle sorgenti gamma galattiche. Per i contributi dati alla comprensione dell’emissione di alta energia delle stelle di neutroni, nel 2009 è stata insignita del Premio Nazionale Presidente della Repubblica. Come membro delle collaborazioni Swift, Fermi e Agile ha condiviso con i colleghi il Premio Bruno Rossi della American Astronomical Society nel 2007, 2011 e 2012. Nel 2014 Women in Aerospace Europe le ha conferito l’Outstanding Achievement Award. Fa parte della lista degli Highly Cited Researchers 2014, compilata da Thomson Reuter.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
25 SETTEMBRE - Stefano Covino FANTASTICI QUEI GIORNI:
L’ASTRONOMIA MULTI-MESSAGGIO
Le onde gravitazionali sono segnali provenienti dall’universo profondo,inizialmente previsti da Albert Einstein. Negli ultimi anni siamo riuscitia rilevarli con sofisticati strumenti disposti agli antipodi del mondo.Abbiamo finalmente le capacità per osservare l’universo con un nuovo strumento: la gravità. È l’alba di una nuova era per la ricerca, quella dell’astronomia multi-messaggio.Stefano Covino ci racconta la prima volta in cui da una stessa sorgenteastronomica sono state osservate l’informazione gravitazionale e quella luminosa.
2 OTTOBRE - Gabriele Ghisellini UNO-CENTO-MILLE UNIVERSI?
Quanto è grande il nostro Universo? È davvero l’unico o ne esistono altri? Queste idee non sono più fantascienza. La ricerca moderna sta considerando la possibilità che esista una moltitudine sterminata di universi, alcuni simili al nostro, altri diversissimi. In qualcuno la vita potrebbe esistere, mentre altri universi sarebbero sterili. Perfino le leggi della fisica potrebbero variare da un universo all’altro. Se il Multiverso, cioè questa moltitudine di universi, esistesse davvero, allora potrebbero esistere molte copie di noi stessi, sia nello spazio che nel tempo.
9 OTTOBRE - Paola Battaglia IL MISTERO DELL’UNIVERSO OSCURO
Tutto ciò che possiamo vedere, annusare o toccare è costituito da “normale materia”: formata da atomi, è il costituente anche di stelle e pianeti. Gli astronomi ritengono che debba esservi anche un altro tipo di materia presente in tutto l’universo: la “materia oscura”. Studiarla direttamente è di fatto impossibile: infatti non emette, assorbe o riflette la luce. Oggi sappiamo che solo il 5% circa della materia dell’universo è “normale”; il 27% circa è materia oscura. C’è un secondo ingrediente “oscuro” che costituisce ben il 68% dell’universo: l’energia oscura, responsabile dell’accelerazione del moto di espansione dell’universo stesso. Siamo riusciti a capire cosa sono materia ed energia oscura? Come abbiamo scoperto la loro esistenza? Cosa si sta facendo per studiarli?
16 OTTOBRE - Marco Bersanelli LA PRIMA LUCE DELL’UNIVERSO
Perché la notte è buia? Questa domanda, apparentemente banale, contiene un indizio potente sulla natura e sull’espansione dell’universo. Oggi sappiamo che il fondo nero del cielo è rischiarato da una luce estremamente tenue (detta “fondo cosmico di microonde”), grazie alla quale i cosmologi hanno ricostruito un’immagine ad alta definizione dell’universo appena nato, un’istantanea cosmica che risale a 13.8 miliardi di anni fa. La nuova generazione di osservazioni del fondo di microonde mira a sondare l’universo nelle sue prime minuscole frazioni di secondo di esistenza